Home in Primo Piano I trasferimenti sono pochi: il Sindaco scrive al governatore Crocetta

I trasferimenti sono pochi: il Sindaco scrive al governatore Crocetta

Il Sindaco Francesco Cacciatore stamane ha inviato un documento indirizzato al governatore Crocetta per porre rimedio alla iniqua distribuzione dei trasferimenti delle risorse regionali, a causa di una errata interpretazione degli abitanti effettivi del nostro paese.

Di seguito il documento:

 

Con riferimento a quanto in oggetto indicato, avendo preso visione del verbale relativo alla seduta straordinaria del 31/10/2013 della Conferenza Regione Autonomie locali, pubblicato sul sito dell’ANCI Sicilia il 14/11/2013, in merito ai criteri di attribuzione delle risorse regionali dell’anno 2013 ai comuni siciliani, si rappresenta quanto segue:

Il Comune di Santo Stefano Quisquina, a causa di un lento ed inesorabile calo demografico, dall’anno 2011 ha una popolazione inferiore a 5.000 abitanti. La Conferenza Regione Autonomie locali, nel determinare annualmente i criteri di distribuzione delle risorse regionali ai comuni, invece di tenere conto delle dinamiche demografiche e delle variazioni intervenute nei singoli comuni, ha di anno in anno riproposto i criteri dell’anno precedente, continuando a perpetrare distorsioni e macroscopiche disuguaglianze che non hanno alla base alcun criterio di logica, ma soprattutto ledono uno dei principi cardini della nostra Carta Costituzionale che prevede il medesimo trattamento di tutti i cittadini, nello spirito della solidarietà e della sussidiarietà che deve regolare i rapporti tra Stato, Regione ed Autonomie Locali.

Basta dare uno sguardo alle tabelle di attribuzione degli anni precedenti per vedere che ci sono comuni che hanno popolazioni quasi identiche e si trovano nelle stese condizioni ma che in realtà percepiscono somme notevolmente diverse senza alcuna giustificazione apparente.

Inoltre, si è sempre fatto riferimento alla popolazione legale fotografata dal censimento ISTAT del 2001, senza tenere conto delle evoluzioni intervenute nel corso dei tanti anni nei singoli comuni. Il Comune di Santo Stefano Quisquina negli anni passati, pur avendo subito,a causa dei criteri adottati, un danno complessivo superiore ad un milione di euro, non ha mai avanzato alcuna istanza volta a confutare tali criteri dato che il parametro di riferimento è sempre stato quello della popolazione legale.
Tra l’altro, paradossalmente, nell’anno 2012 il nostro comune è stato penalizzato, poiché, da un lato, il governo nazionale, ci ha considerati comune con popolazione inferiore a 5.000 abitanti, mentre, dall’altro, il governo regionale, trattandoci come comune sopra i 5.000 abitanti, non solo non ci ha attribuito gli aumenti per i comuni più piccoli, ma ci ha ridotto il trasferimento di €. 261.301,79 rispetto all’anno 2011.
Nell’anno 2011 si è svolto il censimento nazionale della popolazione e, con Decreto del Presidente della Repubblica 6 novembre 2012, pubblicato nella G. U. n. 294 del 18.12.2012 Supplemento Ordinario n. 209, è stato sancito che la popolazione residente del Comune di Santo Stefano Quisquina, al 9 ottobre 2011, è di n. 4896 abitanti;

Tale popolazione è stata dichiarata quale popolazione legale fino al censimento successivo. Pertanto, per l’anno 2013 e seguenti, ai fini dell’attribuzione delle risorse da parte della Regione al comune di Santo Stefano Quisquina, non può più essere fatto riferimento alla popolazione del 2001. Il medesimo Governo Regionale, nel corrente anno, nell’attribuzione degli spazi finanziari concessi ai comuni, in attuazione del patto di stabilità verticale, ha inserito il Comune di Santo Stefano Quisquina tra quelli con popolazione inferiore a 5.000 abitanti, concedendogli spazi finanziari pari al saldo obiettivo assegnato al Comune.

La stessa amministrazione Regionale non può nel medesimo anno adottare due pesi e due misure.
Si rappresenta, inoltre,la gravissima situazione in cui verrebbe a trovarsi l’amministrazione comunale a causa della iniqua ripartizione delle spettanze del Fondo delle Autonomie Locali che, unita al taglio subito ai sensi dell’art. 16 del D.L. 95/2012 (spending review), non per metterebbe, a questo punto dell’anno, di dare la necessaria copertura ai servizi essenziali.

Alla luce delle considerazioni sopra riportate, SI DIFFIDA codesta amministrazione dal dare seguito alle determinazioni assunte in seno alla conferenza Regioni Autonomie Locali, nella seduta del 31 ottobre 2013, di effettuare, cioè, l’assegnazione del Fondo Autonomie locali ex art. 15 della Legge regionale n. 9/2013 al Comune di Santo Stefano Quisquina secondo il criterio “come già individuato l’anno scorso”, ma di voler individuare un nuovo criterio che permetta al Comune di Santo Stefano Quisquina di ricevere una quota del Fondo Autonomie Locali noninferiore a quella erogata agli altri comuni che hanno le medesime caratteristiche (comune montano con popolazione di 4.896 abitanti), di
alcuni dei quali qui di seguito si riportano le assegnazioni del 2012:

comuni_stats

Come si evince dalla tabella sopra riportata i comuni che hanno una popolazione identica a quella di Santo Stefano Quisquina (4896 abitanti), nell’anno precedente hanno avuto assegnati complessivamente la stessa somma dell’anno precedente, mentre al comune di S.Stefano Quisquina nell’anno 2012 è stato assegnato l’importo di €. 542.063,47 e, in base ai criteri stabiliti dalla Conferenza Regioni Autonomie Locali nella seduta del 31/10/2013, lo stesso importo dovrebbe essere attribuito nel corrente anno.
La sperequazione e la ingiusta distribuzione sono troppo evidenti e non possono più essere ignorate da codesta Amministrazione Regionale.
Si fa presente che altri comuni in simili situazioni (Bisacquino), hanno intrapreso azioni similari e qualora la presente non dovesse trovare accoglimento, l’Amministrazione Comunale si riserva di intraprendere qualsiasi iniziativa volta a tutelare gli interessi del Comune di contesto con altri comuni interessati ai tagli attuati in misura iniqua.

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