Home Politica Sette domande al Presidente Lombardo sull’acqua

Sette domande al Presidente Lombardo sull’acqua

Un nostro concittadino ha inviato una lettera pubblica al Presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo, presentando sette domande in merito all’acqua del nostro paese e sulle concessioni Nestlè. Ecco il testo:

Dato che i deputati Regionali di ogni schieramento sono affannosamente dediti alle loro faccende di sopravvivenza politica e di casta, per occuparsene;  i  sindaci, gli amministratori e i consiglieri comunali di maggioranza e opposizione del territorio, a vario titolo, sono distratti da altri  pressanti e non meglio identificati impegni, per vigilare;  e così pure i cittadini per i quali, se una volta la vicenda era fonte di controversie e di rivendicazioni civili, oggi sembra narcotizzata dalla sfiducia; vorrei provare io, da singolo cittadino, a porre per tutti, al presidente Lombardo (e implicitamente al Sindaco di S.Stefano Quisquina, e al gruppo di minoranza Uniti per S.Stefano) solo 7 domande. L’argomento è presto detto: la concessione Nestlè-Acqua Vera S.Rosalia a S.Stefano Quisquina.
   É di recente nota che il Tribunale Superiore delle Acque di Roma accoglie un ricorso della Nestlé Acqua Vera, avverso un decreto del Presidente della Regione Siciliana Lombardo che, con sensate motivazioni (le sole fin’ora registrate in tanti anni di questa vicenda), nel 2009 sospese la richiesta della multinazionale ad ottenere concessione di 10 litri al secondo in aggiunta agli altri 10 già acquisiti, nel 2007, dopo l’acquisto delle concessioni della “Platani Rossino srl”, in quel di S.Stefano Quisquina. Dunque: rimosso l’ostacolo, la multinazionale dell’acqua riapre i termini della sua istanza presso l’Ente Minerario di Caltanissetta.
   Con la diffusa e accertata consapevolezza che il bacino «è lo stesso a cui attinge oggi un sistema di acquedotti che rifornisce sia l’area dei monti Sicani che la stessa Agrigento»(1) e convinto che ogni litro d’acqua minerale da qui estratto e posto sul mercato è un litro sottratto alla riserva pubblica e alla comunità, vorrei porre queste semplici domande al presidente della Regione, Lombardo, Commissario Delegato per l’Emergenza Bonifiche e la Tutela delle Acque :

1. É lecito che i permessi di ricerca e le conseguenti concessioni regionali all’estrazione d’acqua minerale vengano dati su bacini idrici che alimentano anche sistemi idropotabili pubblici?

 2. Esiste forse un “diritto naturale” e/o costituzionale per il quale un pubblico Ente (come la Regione) debba sentirsi “obbligato” a concedere risorse pubbliche, senza poter nemmeno cautelativamente, esercitare una forma di tutela delle stesse?

 3. É vero che la concessione assai redditizia, per la Nestlé Acqua Vera, comporta un “guadagno” per la Regione di sole Euro 254,15 di canone annuo? (E se è così: non è assurdo?)

 4. Dopo gli studi ben noti e accreditati, eseguiti sul bacino idrico della Quisquina, che prescrivono un uso prudente dello sfruttamento dell’acquifero e delineano la sua precarietà strutturale, sono stati realizzati altri studi dalla pubblica amministrazione che dicono il contrario? E chi li ha condotti?

5. Sulla base di quale nuovo studio tecnico approfondito, nell’esclusivo interesse delle pubbliche risorse, lo “scrupoloso” Ente Minerario di Caltanissetta (braccio tecnico della Regione) dovrebbe esprimere (-se non lo ha già fatto!-) parere favorevole alla concessione di questi altri 10 litri alla multinazionale?

 6. Il presidente Lombardo (ma  anche il sindaco di S.Stefano) non sente il dovere istituzionale e civile di appellarsi contro una sentenza che mette in discussione la giusta prerogativa a tutelare l’equilibrio di una così importante risorsa pubblica?

7.  In ultimo: -Quando in futuro, con mutate condizioni climatiche, si verificassero le cicliche siccità con  i temuti dissesti idrogeologici e le disfunzioni a carico della risorse idropotabili dell’area, a chi dobbiamo rivolgerci per avere giustizia? E chi pagherà?

Attendo speranzoso (?) che questi miei quesiti abbiano una risposta non solo attraverso il  blog del Presidente Lombardo attraverso cui è stata inoltrato il testo di questa lettera ma, soprattutto, che il merito delle questioni poste attivi quel giusto impegno istituzionale (e mi riferisco anche alle Istituzioni locali di maggioranza e di opposizione) volto alla tutela della risorsa idrica che finora ha visto solo istituzioni interessate, o  semplicemente cialtrone, favorire società private e svendere per quattro soldi il patrimonio regionale. In cambio di cosa? Di 254, 15 Euro l’anno?  Sarebbe interessante saperlo.

Alfonso Leto . 06.01.2012

(1) nota: nel virgolettato,  una citazione testuale delle dichiarazioni della dottoressa Manuela Kron , direttore di Nestlè corporatete Italia, rese in una sua lettera a La Repubblica Palermo del 5 Aprile 2008

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