Interrogazione di quattro senatori del M5S sulla sorgente Nestlè

Quattro senatori del Movimento 5 Stelle, Nunzia Catalfo, Ornella Bertorotta, Fabrizio Bocchino e Mario Michele Giarrusso, nel loro documento ispettivo, hanno rivolto ai ministri dello Sviluppo economico e a quello dell’Ambiente e Tutela del territorio e del mare delle domande sulla sorgente Nestlè. Nel documento espongono dettagliatamente il percorso attraverso il quale la società Nestlè-Vera è divenuta titolare della concessione di sfruttamento delle risorse idriche di contrada Murgimuto in territorio del Comune di Santo Stefano Quisquina.

Di seguito il testo integrale:

Ai Ministri dello sviluppo economico e dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare – Premesso che:

con determina dell’Assemblea della Regione Siciliana n. 1100 del 4 agosto 1999 si autorizzava la società Platani-Rossino Srl alla ricerca di “nuove risorse idriche”;

la società Nestlé-Vera Srl ha acquisito le concessioni della preesistente società Platani-Rossino Srl al fine di operare uno sfruttamento commerciale delle risorse idriche presenti nella sorgente sita nel territorio di Santo Stefano Quisquina (Agrigento);

la società Nestlé-Vera attinge acqua dalla medesima sorgente utilizzata per i servizi idrici nello stesso comune di Santo Stefano di Quisquinia nonché di Agrigento e provincia ed alcuni comuni della provincia di Caltanissetta;

tale situazione di fatto è stata anche rilevata nella relazione e valutazione tecnica, relativa al bacino di alimentazione dell’acquifero captato dalla società Platani-Rossino (in seguito Nestlé-Vera), resa in data 17 settembre 2008 dall’ufficio del Genio civile di Agrigento dove si legge: “Il bacino che alimenta i pozzi di Margimuto ed altre manifestazioni idriche del circondario (…) è individuabile come Bacino aperto, con rapporti da un’area di rilevante estensione, nell’ambito della quale sono da ipotizzare travasi da zone contigue”;

questo stato di cose è stato altresì confermato in una lettera della direttrice corporate di Nestlé Italia, Manuela Kron, pubblicata il 5 aprile 2008 su “la Repubblica” nell’edizione di Palermo da cui si desume che la fonte acquifera a cui attinge Nestlé Vera, Santa Rosalia, è la stessa a cui attinge oggi un sistema complesso di acquedotti che rifornisce sia l’area dei monti Sicani che quella di Agrigento;

considerato che:

con decreto del dirigente generale del Dipartimento dell’energia della Regione Siciliana n. 163 del 20 maggio 2013, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana n. 32 del 12 luglio 2013, è stato accordato alla San Pellegrino SpA (controllata della multinazionale Nestlé) l’aumento del potenziale idrico della concessione trentennale di acque minerali denominata “Margimuto” sita nel territorio di Santo Stefano di Quisquina da 10 a 20 litri al secondo per tutta la durata del periodo di vigenza della concessione;

a parere degli interroganti vi è un’esplicita contraddizione nei motivi alla base delle concessioni idriche date prima alla Nestlé-Vera e poi alla San Pellegrino e la palese destinazione di utilità pubblica per un servizio essenziale alle comunità limitrofe,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti;

quali iniziative di competenza intendano adottare al fine di salvaguardare l’utilità funzionale e di stretto interesse pubblico del bacino idrico in questione, considerato altresì che i profitti derivanti dalla vendita dell’acqua “Vera Santa Rosalia” sono realizzati sottraendo risorse idriche ad un bacino di cui usufruiscono diverse città siciliane.