Il nome Rosalia tra tradizione e modernità

Il nome “Rosalia” è caro da secoli agli Stefanesi: il culto per la santa vergine palermitana è così antico e radicato che si potrebbe affermare con sicurezza che questo nome rappresenta una parte importante dell’identità di Santo Stefano Quisquina.

L’origine è incerta: potrebbe derivare da una radice germanica che indica “gloria”, oppure dalla contrazione delle parole rosa e lilium, che in latino indicano la rosa e il giglio, tradizionali simboli della Santa; è certo, invece, che il nome abbia avuto successo nel corso dei secoli e al di là dei confini geografici, come dimostrato dalle varianti diffuse dalla Spagna alla Polonia.

In Italia, secondo i dati dell’Istat (https://www.istat.it/it/dati-analisi-e-prodotti/contenuti-interattivi/contanomi), l’utilizzo del nome per le nuove nate è in calo dal 1999, anno in cui nacquero 129 piccole Rosalia, ma il fatto che sia ancora in classifica porta a pensare che il nome sia sempre amato da molte famiglie.

Anche personaggi famosi portano il nome della Santa della Quisquina: nel mondo della musica sono presenti le cantanti Rosalia Misseri, Rosalia De Souza e Rosalía Vila Tobella, giovane artista catalana che sta guadagnando popolarità con rivisitazioni moderne del flamenco.

In TV abbiamo visto di recente Rosalia Porcaro, attrice napoletana di lunga esperienza che ha partecipato alla serie TV targata RAI “Mina Settembre”, interpretando il personaggio di una donna vicina al popolo e alle sue assistite del consultorio familiare.

Per finire, si chiama Rosalia anche il miglior cocktail margarita del mondo (https://palermo.repubblica.it/societa/2021/03/10/news/rosalia_il_miglior_margarita_al_mondo_lo_crea_una_palermitana_la_bartender_chiara_mascellaro-291677450/), creato dalla palermitana Chiara Mascellaro per celebrare la sua vittoria contro il papilloma virus, sconfitto dopo anni di interventi e cure.