Quello che abbiamo vissuto negli ultimi mesi ha necessariamente trasformato la nostra quotidianità, le azioni private e quelle pubbliche e ha dettato una diversa priorità alle urgenze. Seppur lontani, siamo stati tutti complici, vigili e uniti nel far fronte ad una emergenza che ci ha colto impreparati ma in qualche modo capaci di adattarci alla rigidità delle regole e capaci di organizzarci come comunità in modo solidale per far fronte ai mille bisogni emersi da uno stato immobilità permanente.

Nessun eroe ci tirerà fuori da questa triste storia se non il buon senso che sta nelle scelte delle singole persone. Ce lo siamo ripetuti più volte tutti quanti. Eppure l’intera maggioranza, ha deciso di autoproclamarsi benefattore della comunità, col singolo consigliere ca si misi la mascara e ha cominciato a recitare la funzione di piccolo Zorro di quartiere. Previa mappatura di domicili e residenze, in queste ore i nostri prodi di Progetto Comune si aggirano, quatti quatti, gatton gattoni, per le strade del paese mettendo in atto un metodico porta a porta finalizzato a rivendicare consensi attraverso la distribuzione a domicilio le mascherine che la Protezione Civile Regionale ha fatto avere a tutti i Comuni di Sicilia.

La triste corsa ai campanelli delle abitazioni private attuata dalla maggioranza ci suggerisce diverse cose: la propaganda costruita sui bisogni delle persone (in questo caso, le mascherine, domani?) non è mai stata utile alla comunità. La piccola politica delle mascherine ci appare totalmente fuori luogo, oltraggiosa, lesiva e divisiva in un periodo di sacrifici e di sforzi collettivi. Esistono mille modi, trasparenti, efficaci, rapidi, e meno utilitaristici per dotare le famiglie stefanesi del presidio sanitario giunto, ahinoi, con notevole ritardo. Basta solo uno sforzo di fantasia per trovare soluzioni ma non ci stupisce che la scelta sia ricaduta su una operazione propagandistica di basso profilo. E non ci si venga a dire, per favore, che anche questo è servizio pubblico o che i consiglieri stanno agendo per il bene della collettività! La spartizione delle zone di influenza, l’andare casa per casa come durante le elezioni, la ricerca strenua e pelosa del consenso ad ogni costo, sono tutti atti squalificanti di un modo di fare politica clientelare che credevamo archiviato.

In queste settimane sono state tante le libere iniziative, individuali e di gruppo, di chi ha deciso, senza sensazionalismi, in silenzio e facendo il proprio dovere, di trovare soluzioni a mancanze e bisogni emersi all’interno dei diversi nuclei familiari e della società tutta. L’emergenza covid ci ha scoperti più fragili e più umani ed ha aperto una nuova strada al senso civico, all’attivismo e alla politica. Di certo la Sicilia non ha bisogno della politica del consenso porta a porta. Quella di Zorro è l’unica mascherina di cui non abbiamo bisogno.

Giù la maschera! Anzi, la mascherina…”