I.I.S.S. Madre Teresa di Calcutta: Martino Lo Cascio presenta “Il giardino della memoria”

In occasione della Giornata mondiale del libro, si è svolto ieri 23 aprile, presso l’I.I.S.S. “Madre Teresa di Calcutta” nella sede di S. Stefano Quisquina, l’incontro con Martino Lo Cascio, autore del libro Il giardino della memoria, che narra del sequestro e della tragica fine del piccolo Giuseppe Di Matteo.

Presenti la Dirigente Scolastica, prof.ssa Marika Helga Gatto, l’Assessore alla pubblica amministrazione del Comune di S. Stefano Quisquina, dott.ssa Giovanna Ferraro, i proff. M. Cristina Nocera e Michele Rondelli, curatori e moderatori dell’incontro, nonché gli alunni e le alunne dell’istituto con il personale docente e anche la I A della sede di Casteltermini.
Figlio del pentito Santino Di Matteo, uomo d’onore che decise poi di collaborare con la giustizia, Giuseppe venne sequestrato all’età di 13 anni e tenuto ostaggio dei suoi carcerieri in otto nascondigli sparsi per tutta la Sicilia. Per quale scopo? Per zittire il padre. Giuseppe, appassionato di cavalli, è stato rinchiuso al buio per ben 779 giorni, fino all’ora della sua morte, quando venne prima strangolato e poi disciolto nell’acido.

L’autore ha raccontato come ha iniziato a scrivere il libro, a che cosa si è ispirato e quanto abbia sofferto nel narrare la storia del piccolo Giuseppe. Ha anche aggiunto che, nel periodo in cui doveva scrivere il libro e principalmente la parte della “Voce” del protagonista, si è chiuso in una stanza in casa di sua madre dove rimase per ben sei giorni al buio; ha affermato che “dovevo essere vuoto per scrivere, come si sentiva Giuseppe là dentro, dovevo un po’ immedesimarmi nella situazione anche se non era la stessa” ed è sembrato quasi che avesse vissuto veramente quella storia. L’autore si è cimentato, poi, nella lettura di un brano, in cui il piccolo immaginava di parlare con la madre, entrando così bene nella parte da aver fatto emozionare tutti i presenti.

Anche alcuni alunni sono intervenuti leggendo degli estratti del libro di particolare importanza per loro. Molti i temi trattati: l’educazione alla legalità, l’esigenza di una cultura della giustizia basata sul rispetto delle regole e delle istituzioni, il rifiuto della mafia e della cultura mafiosa, l’anatema contro i mafiosi di Papa Giovanni Paolo II, l’importanza del parlare di questi argomenti e ancora di più del farlo attraverso la lettura di un libro.

La storia di Giuseppe non può essere dimenticata, ma deve essere ricordata. Adesso vive nella nostra memoria e nel ricordo che conserviamo di lui. Tutti insieme dobbiamo lottare per un mondo migliore, che si può realizzare. Come diceva Falcone, la mafia non è affatto invincibile, perché è un fatto umano e come tutti i fatti umani, ha un inizio e avrà anche una fine.

Jessica Ciccarello
Daria Marino
Francesca Salerno
Sabrina Scrudato