Home in Secondo Piano Emergenza idrica in Sicilia: acqua razionata, il piano della Protezione Civile

Emergenza idrica in Sicilia: acqua razionata, il piano della Protezione Civile

La situazione idrica in Sicilia ha raggiunto livelli critici, con la Protezione Civile che ha delineato scenari di crisi per 105 comuni della regione. Dividendo l’area in due fronti distinti, emerge un quadro allarmante che richiede interventi tempestivi e decisioni coraggiose.

Il primo fronte, comprendente le province di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Palermo e Trapani, servite da SiciliaAcque e alimentate dall’invaso Fanaco (Castronovo) e dall’invaso Ancipa (Troina), è particolarmente esposto alla carenza di risorse idriche. Secondo le analisi della Protezione Civile, in assenza di piogge significative, l’approvvigionamento idrico potrebbe risultare insufficiente già a metà maggio, con la prospettiva di razionamenti e turnazioni estese per garantire un minimo di approvvigionamento fino a metà giugno. Segnalazioni di criticità giungono anche dalle province di Messina, Trapani e Agrigento, aumentando ulteriormente la pressione su queste comunità già in difficoltà.

Nel Palermitano, secondo fronte gestito dall’Amap, la situazione è altrettanto allarmante. La Protezione Civile prevede gravi criticità già a partire dal mese di maggio, con inevitabili razionamenti, turnazioni e il ricorso ad autobotti per garantire un minimo di approvvigionamento alle utenze più svantaggiate e sensibili.

Con l’adozione di misure di emergenza come le turnazioni, alcuni comuni alimentati dall’invaso Fanaco potrebbero ottenere un approvvigionamento idrico a singhiozzo fino a metà luglio, mentre quelli alimentati dalla diga di Troina potrebbero “sopravvivere” fino a settembre. Tuttavia, la situazione rimane precaria e richiede un monitoraggio costante e interventi immediati per evitare il collasso delle forniture idriche.

In particolare, nel Nisseno, le turnazioni potrebbero comportare l’utilizzo dell’acqua solo per 4 ore ogni 72 ore, mettendo ulteriormente sotto pressione le comunità locali e il settore agricolo, già gravemente colpito dalla siccità.

La situazione richiede una risposta urgente e coordinata da parte delle autorità regionali e nazionali, al fine di garantire un minimo di approvvigionamento idrico alle comunità colpite e di proteggere il tessuto produttivo della regione. L’emergenza idrica in Sicilia è un campanello d’allarme che non può essere ignorato, e l’adozione di misure drastiche è l’unica strada percorribile per evitare una crisi ancora più grave.