Home in Primo Piano Consiglio Comunale, Spese impropriamente le somme di vendita dell’ex preventorio

Consiglio Comunale, Spese impropriamente le somme di vendita dell’ex preventorio

Nel Consiglio Comunale di mercoledì 8 novembre, il presidente Enzo Greco Lucchina ha comunicato l’approvazione del Rendiconto di gestione dell’esercizio finanziario per l’anno 2016. E’ emerso il voto favorevole dei consiglieri di maggioranza e il voto contrario da parte dei consiglieri di opposizione.

Durante la seduta, inoltre, sono stati riconosciuti all’unanimità due debiti fuori bilancio. Il primo ammonta a 16.272,15 euro e deriva dalla sentenza n. 906/2017 della Corte di Appello di Palermo, il quale accolse il ricorso presentato da un dipendente comunale in merito alla richiesta di pagamento (differenza trattamento economico) della somma dal periodo 01/07/1999 al 30/09/2007. Il secondo debito fuori bilancio, invece, è di euro 60.806,94 inerente la realizzazione del primo stralcio del Maneggio Comunale conseguentemente all’esproprio di un fondo rustico. In merito a quest’ultimo è stato evidenziato il disappunto della Giunta Comunale e dei Consiglieri Comunali sull’operato dell’amministrazione in carica a quei tempi, per aver utilizzato la somma di euro 56.022,86 per altre finalità.

Si è aperto poi un ampio dibattito sul disavanzo finanziario di un milione e 700 mila euro proveniente dalla vendita alla Provincia Regionale di Agrigento del preventorio antitubercolare “G.B. Peruzzo” avvenuta nel 1993, le cui somme di denaro sono diventate spese correnti, per cui il Comune per ripianare il capitolo ha dovuto accantonare per 30 anni la somma annua di 100 mila euro.

Sulla base dei risultati dell’indagine è stato evidenziato che a partire dall’esercizio finanziario 1999 i proventi della vendita, allora in lire 3.370.000.000 (oggi euro 1.723.416,67), che dovevano essere destinati, come prescritto da un vincolo nella delibera n° 4/1993, alla realizzazione di una struttura sanitaria nel territorio di S. Stefano Quisquina, sono stati diversamente utilizzati impropriamente come spese correnti. Palese e concorde è stata la disapprovazione dei presenti per l’uso improprio della somma allora vincolata. E’ stato anche sottolineato che ciò ha inciso pesantemente sul disavanzo di circa 3.000.000,00 di euro accertato nel 2015 che ha indotto il Comune di Santo Stefano Quisquina ad effettuare obbligatoriamente il ripiano dello stesso attraverso l’accantonamento in trent’anni di una quota annua di circa 100.000,00 euro.

 

 

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