Home Arte & Cultura “Playlist”, mostra d’arte di Alfonso Leto al Conservatorio “Bellini”

“Playlist”, mostra d’arte di Alfonso Leto al Conservatorio “Bellini”

Dopo la recente mostra di disegni nella galleria “Neu” di Palermo, Alfonso Leto prosegue con successo la sua rinomata attività artistica con un’altra personale dal titolo “PLAYLIST”, stavolta ospitata al Conservatorio musicale “Vincenzo Bellini” di Palermo, con una selezione di 7 dipinti scelti della sua produzione, contrassegnati da un rapporto esplicito o segreto con la musica.
La mostra è inclusa in un ciclo espositivo e di incontro tra le arti promosso dal Conservatorio, dal titolo “Le forme e la musica”.
Due delle opere esposte in mostra dal maestro quisquinese sono dedicare al grande musicista Frank Zappa. Per questo motivo la mostra è stata inaugurata alla presenza del figlio del chitarrista Dzweil Zappa, in questi giorni presente a Palermo per ricevere la cittadinanza onoraria del comune di Partinico, città natale degli Zappa.
Oltre agli omaggi, tra le opere in mostra: la grande tela “Orto fiorente”, tutta dipinta (come spiega l’artista) sulle suggestioni delle sonate di Bach eseguite da Keith Jarrett e un altro lavoro dedicato ad jazzista afroamericano Sun Ra.
La mostra è visitabile fino a fine Febbraio 2013, in orari di Conservatorio e comunque su appuntamento, chiamando 091 582803 – 091 580921
La curatrice Laura Oddo ha presentato la mostra con il seguente testo critico:

“Playlist perché Alfonso Leto è un compilatore. Il suo mestiere è di raccogliere immagini, affastellare objet trouvé destinandoli alla scena dell’arte. L’ironia, il gioco simbolico sono gli ultimi confini di una ricerca che smonta il reale per trovare l’agglomerato frusciante di linguaggi diversi. Orti fiorenti è il titolo dei grandi drappi realizzati con quello che l’artista definisce un falso dripping. Significa “casualità a rilascio controllato”, come lui stesso spiega: materia densa che insegue la dinamica delle forme, dove il colore si rapprende libero da schemi per recuperare il senso dell’opera. Orto fiorente da Porto fiorente, fra gli estremi capolavori di Paul Klee, che praticava e amava la musica.”
Negli omaggi a Frank Zappa, Leto riprende la traccia di un fatto lontano, un concerto mai avvenuto nel 1982 a Palermo, e trae lo spunto per realizzare una sorta di icona del grande musicista. Soltanto che nei suoi lavori niente è ciò che sembra. Il mondo di Frank è una scatola di latta nera dove è contenuta la memoria. Desideri e seduzioni differenti, slittamenti di senso ampliano la visione, recuperano concatenazioni di ricordi, nostalgie e ci giocano su, colorando il tempo con quell’amore per la pittura che non abbandona mai l’artista.

Negli omaggi a Frank Zappa, Leto riprende la traccia di un fatto lontano, un concerto mai avvenuto nel 1982 a Palermo, e trae lo spunto per realizzare una sorta di icona del grande musicista. Soltanto che nei suoi lavori niente è ciò che sembra. Il mondo di Frank è una scatola di latta nera dove è contenuta la memoria. Desideri e seduzioni differenti, slittamenti di senso ampliano la visione, recuperano concatenazioni di ricordi, nostalgie e ci giocano su, colorando il tempo con quell’amore per la pittura che non abbandona mai l’artista.

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