Home in Primo Piano L’arte va al bar: a Santo Stefano Quisquina una galleria d’arte diffusa

L’arte va al bar: a Santo Stefano Quisquina una galleria d’arte diffusa

SANTO STEFANO QUISQUINA – L’Arte esce dagli studi e va al bar: è quello che succede a Santo Stefano Quisquina grazie all’iniziativa dal nome “Arte – Pubblico Esercizio”, manifestazione inserita nel calendario degli appuntamenti di Quisquina Estate 2013. L’insolita mostra sarà inaugurata il 7 agosto alle 19.00 in Piazza della Vittoria, e le opere saranno fruibili fino al 7 settembre prossimo secondo gli orari di apertura dei locali aderenti all’iniziativa: bar, ristoranti, pizzerie, paninerie e pasticcerie di tutto il territorio stefanese.

E alle tante attività aderenti all’iniziativa, corrispondono altrettanti artisti stefanesi, che espongono le loro opere pittoriche e scultoree in primis, ma non mancheranno anche ceramiche, prodotti multimediali, fotografie, videoclip, in una galleria d’arte diffusa, che ha come confini quelli del perimetro comunale e come sale espositive i vari locali dove sorseggiare un caffè o una bibita fresca, o dove addentare una pizza o un gustoso panino.

L’ideatore e curatore della rassegna è Alfonso Leto, che ha coinvolto numerosi artisti stefanesi, alcuni già noti nel panorama artistico, altri alla prima esperienza espositiva, tra cui alcuni studenti dell’Accademia di Belle Arti di Palermo: si tratta di Valerio Rabante, Salvatore Rabante, Giuseppe Traina, Ester Cremona, Lorenzo Reina, Teresa Liseo Fodaro, Dario Lo Vullo, Giampaolo Puleo, Alfonso Leto, Giovanni Gaetani Liseo, Vincenzo Ferlita, Lina Cacciatore, Peppe Rizzo, Nino Giafaglione, La Quisquina Ceramiche, Associazione CerAmica, Roberto Cimò, Teresa Giambartino, Rosellina Cacciatore, Litegi – collettivo di artigianato artistico, Francesco Sarullo ed Enza Giglia.

Per un intero mese gli artisti potranno mostrare i loro lavori a quanti frequenteranno i vari esercizi commerciali, e dall’altro lato i “clienti” potranno scoprire il lato artistico di Santo Stefano, godendo delle opere in un contesto a loro familiare: l’incontro tra arte e quotidianità si compie, dunque, grazie a questa manifestazione.

In realtà l’iniziativa non è del tutto nuovo: già nel 1986 alcuni artisti stefanesi (tra cui anche Alfonso Leto) esposero le loro opere nei locali del “Giardino”, all’epoca fresco di inaugurazione, ma stavolta subentra la frammentarietà della galleria, la necessità di spostarsi da un locale all’altro, da un caffè a una bibita, per compiere questo viaggio nell’arte.

«Da sempre questi pubblici esercizi sono custodi di immagini, quadri, sculture, stampe fotografie, in sintesi, custodi spontanei (”elettivi”) dell’immagine nel quotidiano.- afferma l’ideatore Alfonso Leto – É naturale, dunque, che l’arte (pubblico esercizio “per statuto” da millenni), in un contesto urbano come il nostro che non è dotato, purtroppo, di gallerie d’arte, guardi proprio al pubblico esercizio come al luogo elettivo dell’esposizione temporanea o semplicemente della gradita accoglienza di opere d’arte e manufatti artistici, nella fattispecie di quelle dei nostri artisti, di qualunque estrazione, mezzo, linguaggio e livello di formazione.»

«Un’opera d’arte che “va al bar”, – continua Leto – lo fa con lo stesso desiderio di socializzazione che hanno le persone, quando vanno al bar: arrivano, cercano il posto più confortevole e tessono il loro dialogo o i loro silenzi (più o meno segreti o più o meno espliciti) con i loro interlocutori.»

Valentina Maniscalco

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