Home Cronaca Incendio a Santo Stefano Quisquina: Bruciati ettari di superficie boschiva

Incendio a Santo Stefano Quisquina: Bruciati ettari di superficie boschiva

Dopo un’estate all’insegna degli incendi in cui sembrava che il nostro territorio ne fosse rimasto indenne, a metà ottobre i piromani hanno colpito i boschi di Santo Stefano Quisquina.

Sono bruciati ettari di superficie boschiva in c.da Margimuto, attorno il Teatro Andromeda in c.da Rocca, alla Serra Quisquina e in c.da Buonanotte.

Nel pomeriggio è intervenuto anche un canadair proveniente da Lamezia Terme che ha domato le fiamme nei pressi del Teatro Andromeda. Dopo solamente due viaggi ha però interrotto i soccorsi perché andato in avaria.

Sono intervenuti il Corpo Forestale, i Vigili del Fuoco, la Protezione civile comunale e i gruppi provenienti dai paesi limitrofi, che in serata hanno circoscritto le fiamme.

La Sicilia è una tra le regioni italiane con meno boschi (secondo l’inventario forestale nazionale sono 381.647 gli ettari boscati della Regione) e allo stesso tempo, nonostante abbia il più alto numero di persone dedicato alla gestione e alla sorveglianza, nell’ultimo decennio è stata fra le prime regioni d’Italia per le superfici coperte dal fuoco.

Gli incendi si ripetono sempre con le stesse modalità: coincidenza assoluta degli incendi con le condizioni meteo avverse, contemporaneità degli incendi in località diverse, partenza del fuoco all’inizio delle ore serali, punti multipli degli inneschi e scelta dei luoghi con “professionalità” da conoscitori. C’è un business dietro gli incendi? Chi ci guadagna?

Stiamo assistendo a una devastazione totale del territorio nell’indifferenza della gente, che subisce tutto questo passivamente. L’immagine è quella di un territorio che nel periodo estivo è meta degli incendiari, fuori controllo.

Le conseguenze degli incendi boschivi sono molte e gravemente importanti: la distruzione dell’habitat, con tutte le implicazioni negative per la biodiversità; la tenuta del suolo, che ne risulta compromessa; l’aumento vertiginoso del rischio erosione e molto altro. Una forse meno nota implicazione è legata alla fruizione turistico-escursionistica del territorio, che ne risulta molto danneggiata. Indisponibilità di alcuni itinerari, modifica di altri oppure, in casi limite, la loro scomparsa vera e propria.

Il turista che veniva a Santo Stefano Quisquina si aspettava di trovara un panorama naturalistico meraviglioso, ancora intatto.

Adesso, almeno in parte, non lo troveranno più.

 

 

Fonte: wwf.