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Il 29 dicembre convegno e apertura mostra su Federico Panepinto

Lunedì 29 Dicembre 2014, alle ore 17,30, nella Chiesa Madre di S.Stefano Quisquina L’Amministrazione Comunale di S.Stefano Quisquina -Assessorato ai Beni Culturali in collaborazione con l’Assosciazione Sursum Arte e Territorio e la Curia Arcivescovile di Agrigento-Attività per Beni Culturali ed Ecclesiastici, propone il convegno-mostra- e rivista monografica : FEDERICO PANEPINTO (1809-1872) IL GENIO RITROVATO.

La riscoperta del pittore Federico Panepinto, genio dimenticato della pittura siciliana del primo Ottocento. Programma: Saluti: Mons. Antonino Massaro; Francesco Cacciatore, Sindaco di S.Stefano Quisquina; Presentazioni: Carmelo Di Lio, Presidente Sursum. Interventi: Mons. Giuseppe Pontillo, dir. Beni Culturali Ecclesiastici Curia Arcivescovile di Agrigento; Prof. Alfonso Leto, artista e docente; Prof. Francesco Brugnó, docente di storia dell’ arte ed esperto della pittura siciliana dell’Ottocento. Conclusioni: Arch.Ignazio Schillaci, assessore ai Beni Culturali del Comune di S.Stefano Quisquina e docente di Storia dell’arte. Al convegno segue l’inaugurazione della mostra fotografica sull’opera di Panepinto, allestita nei locali dell’ex scuola materna “Gesù Bambino”. Per l’evento verranno presentati la ricca rivista SURSUM, monografica su Federico Panepinto, e la cartella di incisioni realizzata dagli artisti Alfonso Leto, Nino Giafaglione e Giuseppe Traina. FEDERICO PANEPINTO (1809-1863) IL GENIO RITROVATO, si presenta come  una entusiasmante ricerca e valorizzazione di un artista della prima metà del nostro ottocento, padre del più noto Lorenzo (eroe dei Fasci Siciliani), fin’ora rimasto nell’ombra di una dimenticanza storica e sociale ingiusta e che attraverso l’impegno di questa associazione viene riproposto in tutta la sua intrigante fisionomia artistica. Grazie alle ricerche dello storico Antonino Marrone, si é riusciti ad ampliare le scarne notizie fin’ora apprese, e a rintracciare un notevole percorso artistico di oltre 70 opere che vede interessate diverse chiese del territorio dei Monti Sicani come sedi privilegiate di un’intensa attività che purtroppo oggi ci arriva mancante di tutto quel repertorio di soggetti profani e ritrattistica che certamente il Panepinto dovette frequentare e che sprona ad una ulteriore ricerca di recupero. FEDERICO PANEPINTO, dalla natìa S.Stefano Quisquina, compie gli studi nella Regia Università di Palermo (l’Accademia dell’Ignudo) dove viene premiato con medaglia d’oro come miglior disegnatore della figura. Frequenta lo studio di uno dei massimi artisti del neoclassicismo siciliano, Giuseppe Patanía, e si specializza presso il regio museo di Napoli, città che tornerà a frequentare anche successivamente. Riveste con alterne vicende il ruolo di precettore della scuola secondaria del suo paese e dalle cronache familiari si registrano sue simpatie rivoluzionarie o certamente antiborboniche, riuscendo comunque a conciliare autorevolmente le sue pulsioni civiche con il soddisfacimento delle numerosissime commissioni che gli provengono da ambienti ecclesiastici e confraternite di S.Stefano Quisquina, Bivona, Alessandria della Rocca, Casteltermini, Cammarata, Chiusa Sclafani, Roccapalumba.

La sua cifra espressiva maggiormente riconoscibile é di taglio neoclassico, e testimonia una ricerca solitaria già moderna e preromantica. Ció che rimane della sua opera è già sorprendente per originalità e padronanza tecnica e soprattutto per aver operato un rinnovamento, nella mentalità di una committenza conservatrice “affezionata” all’inveterata tradizione tardobarocca che si attarda a scomparire. I tentativi neoclassici di Panepinto sono dunque sottilmente rivelatori di una visione moderna legata all’emancipazione dall’ancien régime; visione che qui in Sicilia simpatizzava con lo statuto antiborbonico del 1812, con l’abolizione dei privilegi feudali e con i tentativi (rinnovatisi poi nel 1848, falliti nel ’49 e ripresi nelle lotte unitarie nel ’60), di estromettere i borboni dal dominio dell’Isola. Info su Sursum: “Sursum-Arte, Storia, Territorio” é un’associazione culturale nata nel febbraio di quest’anno, sull’entusiasmo per il ritrovamento di una grande tela di Veneziano Sergenti, firmata e datata 1575, raffigurante l’intenso scenario di un Golgota, presentata in una indimenticabile serata di un anno fa, nella chiesa Madre di Bivona. Un evento che si é avvalso delle testimonianze di studio di Antonino Marrone, di Antonio Cuccia, di Alfonso Leto e di Carmelo Di Lio, e che ha segnato l’avvio di un programma di recupero, valorizzazione e diffusione del patrimonio storico e artistico del territorio dei Monti Sicani, partendo da un “epicentro” che interessa i comuni di Bivona, S.Stefano Quisquina, Alessandria della Rocca, ma che prevede il coinvolgimento di tutti quei comuni dell’area montana che necessitano di un’azione culturale di recupero e di condivisione di quel l’ingente patrimonio d’arte che costituisce un autentico tesoro nascosto, non solo patrimoniale ma anche identitario. Come suo primo atto ufficiale di impegno, la SURSUM, oggi diventata una onlus, presieduta da Carmelo Di Lio, ha promosso il restauro e il recupero di un prezioso baldacchino ligneo del Seicento, appartenente alla chiesa di San Paolo di Bivona, di cui si vuole promuovere la completa restituzione al patrimonio e alla fruizione del territorio, oltre i ristretti confini campanilistici e comunali che impoveriscono la circolazione delle idee e della cultura.

L’Ass.Beni Culturali                                                      Il Sindaco

Ignazio Schillaci                                                      Francesco Cacciatore

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