Santo Stefano Quisquina: tumulate quattro salme di migranti morti in mare

Cinque salme di migranti sono arrivate ieri sera a Porto Empedocle a bordo del traghetto Sansovino.

Si tratta di due femminucce, una neonata nata a bordo di un barchino e un’altra di cinque mesi, e 3 uomini adulti deceduti in naufragi che si sono verificati tra Agosto e Settembre a Lampedusa. Dopo la cerimonia religiosa sulla banchina del molo di Porto Empedocle alla presenza del Prefetto di Agrigento Romano, le salme sono state trasferite nei cimiteri di Santo Stefano Quisquina e Santa Elisabetta, comuni che hanno dato la disponibilità alla Prefettura di Agrigento.

Questa mattina nel cimitero comunale di Santo Stefano Quisquina sono state sepolte quattro salme: due adulti ignoti e due neonate di cui una di nome Mama. Alla tumulazione erano presenti: il Sindaco Francesco Cacciatore, i Consiglieri comunali, i Vigili Urbani, i Carabinieri della locale stazione, e don Giuseppe Alotto, Parroco dell’Unità Pastorale di Santo Stefano Quisquina.

Queste le parole espresse dal Sindaco prima della sepoltura: “Ieri sera alle 23 abbiamo accolto altre quattro salme, un numero che purtroppo sale inesorabilmente, sono più di tremila i soggetti individuati nel Mediterraneo e seppelliti nei cimiteri della nostra Isola. Noi non abbiamo esitato un attimo quando la prefettura ieri mattina ci ha chiamati a dare la disponibilità, così come abbiamo fatto già altre volte, ad accogliere queste quattro salme ancora senza nome, tranne una bambina. Ribadiamo la nostra ferma condanna a quanto sta accadendo, con l’auspicio che i nostri governanti e la Comunità Europea si possano finalmente sbracciare per trovare una soluzione a questo dramma continuo. Santo Stefano ancora una volta si dimostra un paese solidale e dell’accoglienza, che non può tirarsi indietro e voltarsi dall’altra parte. Era giusto dare una degna sepoltura delle 5 salme arrivate da Lampedusa, quattro seppellite nel nostro cimitero ed una nel cimitero di Santa Elisabetta”.

Dopo il pensiero del Sindaco, il parroco Don Giuseppe Alotto, con il Rito della sepoltura e la benedizione ha dato l’ultimo saluto alle salme arrivate da Lampedusa, assegnando simbolicamente un nome ai migranti ignoti: Giovanni, Carlo e Stefania.

 

Alessandro Mistretta per Ripost.it