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Pozzo Monnafarina, Ida Carmina (Movimento 5 Stelle) presenta un’interrogazione parlamentare

L’acquedotto del Voltano, infrastruttura idrica strategica per Agrigento e altri 19 comuni del comprensorio montano, è al centro di un’interrogazione parlamentare a risposta scritta presentata dall’onorevole Ida Carmina (Movimento 5 Stelle) nella seduta n. 505 della Camera dei Deputati del 4 luglio 2025 (Interrogazione a risposta scritta 4-05470).

Nel mirino della deputata siciliana, una serie di presunte irregolarità legate al progetto per lo scavo del pozzo Monnafarina, avviato lo scorso aprile dall’Azienda Idrica Comuni Agrigentini (AICA), senza che – secondo quanto emerge dall’interrogazione – fosse stato ancora formalizzato il contratto d’appalto e nonostante la pendenza di un ricorso giurisdizionale.

L’Acquedotto del Voltano, attivo dagli anni Sessanta, attinge da un bacino di circa 48 km² situato nel territorio di Santo Stefano Quisquina. Ma decenni di sfruttamento forzato, scavi e captazioni profonde hanno progressivamente compromesso l’equilibrio della falda sotterranea, portando al prosciugamento di alcune sorgenti storiche.

Ecco il testo integrale:

CARMINA — Premesso che:

l’Acquedotto del Voltano fornisce acqua potabile alla città di Agrigento e ad altri 19 comuni del comprensorio montano circostante, attingendo da un bacino idrico situato nel territorio del comune di Santo Stefano Quisquina, con una superficie complessiva di circa 48 chilometri quadrati, alimentato da sorgenti naturali, pozzi, gallerie, invasi artificiali;

nel corso dei decenni, a partire dagli anni Sessanta, numerosi interventi di captazione forzata – in particolare lo scavo di pozzi profondi e gallerie idriche – hanno inciso in maniera significativa sull’equilibrio della falda sotterranea, provocando l’abbassamento del livello idrico e il prosciugamento di diverse sorgenti naturali;

a ciò si aggiungono le perdite lungo la rete idrica, che in Sicilia raggiungono il 51,6 per cento secondo dati Istat-Il Sole 24 Ore (2022), con picchi del 58 per cento nell’Agrigentino (che è la provincia con minor risorsa idrica dell’isola), a causa dell’estrema vetustà e della carenza di manutenzione delle condotte, in parte risalenti al 1943, e della mancanza di manutenzione nelle stesse;

dal 2017 al 2025 si sono registrate almeno 174 rotture lungo il tracciato dell’acquedotto del Voltano, con una frequenza progressivamente aumentata, che ha causato continue interruzioni della fornitura idrica ai cittadini, talvolta per settimane intere;

nel 2024, è stato avviato da Azienda idrica comuni agrigentini (Aica) – soggetto gestore subentrato – un progetto per lo scavo di un nuovo pozzo in contrada Monnafarina, all’interno dello stesso bacino idrico già oggetto di sfruttamento;

il comune di Santo Stefano Quisquina ha impugnato l’intervento in sede giurisdizionale (prima al Tar, dichiaratosi incompetente, poi al tribunale superiore delle acque, ancora in corso di decisione), ma i lavori sono stati avviati il 2 aprile 2025, nonostante – da quanto risulta all’interrogante – il contratto non fosse stato ancora regolarmente stipulato;

l’Ati aggiudicataria, ING. DUE s.r.l., risulta avere come codice Ateco l’«installazione di impianti fotovoltaici» (43.21.01), con SOA OG6 II-bis, valida solo per appalti fino a 1,5 milioni di euro, mentre l’importo dell’appalto risulterebbe pari a circa 2,85 milioni di euro;

ad oggi, non risulterebbero atti pubblicati né sul portale Anac né nella sezione «Amministrazione trasparente» del sito di Aica relativi alla gara, alla stipula contrattuale o agli stati di avanzamento, in potenziale violazione delle disposizioni normative vigenti in materia di trasparenza, concorrenza e tracciabilità degli appalti pubblici –:

se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti sopra descritti e intendano attivarsi, per quanto di competenza e anche per il tramite del commissario governativo per la gestione degli interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica, per verificare la regolarità procedurale e amministrativa dell’appalto relativo al pozzo in contrada Monnafarina, nonché la regolarità dell’aggiudicazione all’Ati ING. DUE s.r.l. in relazione ai requisiti tecnico-economici e alla normativa sugli appalti pubblici, valutando se risulti conforme alle vigenti disposizioni l’avvio dei lavori in assenza di un contratto perfezionato e in pendenza di giudizio davanti al tribunale superiore delle acque, considerata la delicatezza ambientale dell’area interessata;

se non si ritenga di assumere iniziative di competenza volte a sospendere cautelativamente l’intervento in attesa delle decisioni del tribunale e della valutazione di impatto ambientale e idrogeologico, al fine di evitare ulteriori compromissioni del bacino acquifero;

se, i soggetti gestori dell’Acquedotto del Voltano abbiano mai predisposto, presentato o ottenuto il finanziamento di un piano di rifacimento ex novo dell’intera rete idrica e di distribuzione comunale, mirato alla riduzione delle perdite (attualmente superiori al 50 per cento) e alla sostituzione delle condotte obsolete;

se non si ritenga urgente avviare un piano straordinario per la rigenerazione dell’infrastruttura idrica agrigentina, a partire dalla destinazione mirata di risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza, del fondo di coesione e del fondo di sviluppo e coesione 2021-2027.
(4-05470)

 

link dell’interrogazione