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Una rifugiata iraniana racconta

Si è svolto ieri alla Villa Comunale di Santo Stefano Quisquina un incontro con M. (non pubblichiamo il nome per tutelare la ragazza e la sua famiglia), una rifugiata politica iraniana, che ha raccontato la sua esperienza. L’evento è stato promosso da Consulta delle Donne, Consulta giovanile e Amministrazione comunale e ha visto la partecipazione dell’assessore Alberto Madonia come moderatore e di Federico Franciamore come interprete per la ragazza, che ha svolto in inglese la conversazione. Riportiamo di seguito una sintesi del racconto.

La rivoluzione islamica scoppiata in Iran nel 1979 si proponeva di reagire alla svolta autoritaria impressa allo Stato
dalla monarchia dello Scià Mohammad Reza Pahlavi, ma di fatto trasformò l’Iran in una repubblica islamica che ridusse ancora i diritti assicurati alla popolazione. Vi furono subito proteste da parte delle donne e anche negli ambienti musulmani, ma non portarono risultati concreti.
Negli anni successivi la situazione non migliorò: nel 2009 si tennero le elezioni presidenziali, vinte da Mahmud Ahmadinejad con il consenso di più del 65% della popolazione, ma il candidato di sinistra Mousavi denunciò brogli elettorali, scatenando manifestazioni di protesta nelle principali città iraniane. M., che frequentava allora l’università, partecipò in prima fila a diverse marce di protesta; durante una di queste fu riconosciuta e fermata dal dipartimento di intelligence iraniano (non portava una maschera a coprirle il volto, come molti facevano) e molte persone furono arrestate ed altre uccise. Gli agenti, convinti che facesse parte di un gruppo organizzato, la picchiarono e la lasciarono svenuta. Tratta in salvo fortunosamente, fu costretta a firmare una dichiarazione con cui si impegnava a non partecipare ad altre manifestazioni di protesta e a non frequentare università iraniane. Il sogno della nostra protagonista è studiare e fare qualcosa per il mondo e decide quindi di raggiungere la sorella in Olanda; dopo molti tentativi riesce a studiare Fisioterapia ad Amsterdam.

Una domanda del pubblico fornisce l’occasione per parlare del contesto attuale dell’Iran: Mousavi è agli arresti domiciliari dal 2011 e il governo in carica ha sfruttato il Corano per promulgare leggi che emarginano le donne (in caso di divisione dell’eredità a loro spetta metà rispetto ad un uomo) e gli omosessuali (prevista per loro la pena di morte, per fortuna sono rari i casi in cui viene applicata).
Sul versante della politica estera, l’Iran ha sottoscritto un accordo con Gran Bretagna, Stati Uniti d’America, Israele e
Unione Europea per limitare le attività di arricchimento dell’uranio, ma si sospetta che sia solo un tentativo da parte delle potenze straniere di appropriarsi di questo prezioso materiale, utilizzato per produrre energia nucleare.
In politica interna non va meglio: sono bloccate importazioni ed esportazioni, le proteste per i diritti umani vengono spesso soffocate nel sangue e nel Sud molti paesi non hanno accesso all’acqua, perché essa viene deviata verso i Paesi confinanti a causa di accordi economici.
Quando le viene richiesto se ci siano speranze che l’Iran possa ribaltare il regime, M. risponde che la rivoluzione islamica aveva una forte base ideologica, mentre adesso chi ha studiato politica è emigrato negli Stati Uniti e le famiglie di chi è rimasto sono restìe a incoraggiare i figli a protestare per paura; lei stessa al momento ha rinunciato a occuparsi di politica perché la sua famiglia, che vive ancora in Iran, potrebbe subire ritorsioni e il suo desiderio è di ritornare.

A dispetto di questo, l’Iran è un Paese bellissimo, pieno boschi al Nord, deserti stupendi al centro, con il mare e buon
cibo; in particolare è la Sicilia a suscitare nostalgia nella giovane ex-attivista, perché il calore delle persone le ricorda
molto i suoi connazionali.
M. si congeda augurando al pubblico di poter apprezzare la bellezza e l’importanza della libertà e di considerarsi tutti
cittadini del mondo, perché in fondo i confini tra Stati sono invenzioni degli uomini.

Per approfondire:

Rivoluzione iraniana del 1979