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La lezione civica di una signora rumena

Riceviamo e pubblichiamo un articolo inviatoci da un nostro lettore:

S.Stefano Quisquina. Ieri, 24 agosto 2012, alle ore 16,45 (minuto più, minuto meno), a piazza Castello, una gentile signora di origine rumena, di cui non conosco il nome, e che presta servizio nella nostra comunità, sotto gli occhi inermi di alcuni nostri concittadini, è stata “protagonista” di un piccolo e straordinario gesto di civiltà e di garbo: nel tipico orario in cui queste lavoratrici, a cui va tutta la nostra riconoscenza, vanno a prendere una boccata d’aria, la signora, munita di scopa, insieme ad altre sue connazionali, ha spazzato e ripulito l’area di piazza Castello (lato via Roma) dalle sporcizie e dai resti gettati lì, sera dopo sera dopo sera e giorno dopo giorno, dai “bravi ed educati” figli della nostra gente: i residenti, i figli dei “padroni di casa” per usare un termine opportunamente odioso. Le signore a cui mi riferisco non l’hanno certo fatto per ricevere qualche applauso o cercare visibilità, ma per compiere quel semplice atto che vorrebbe il rispetto e l’igiene del luogo in cui si vive. Con quel piccolo gesto, le signore hanno conquistato ancor più di molti di noi, il diritto morale ad essere nostri concittadini (ammesso che per loro sia proprio una conquista civile, fatta salva la necessità che le spinge ad emigrare dalla loro terra per venire a fare un lavorio meritorio, quì da noi).
La ragione per la quale è stata compiuto questo piccolo-grande gesto è dovuto alle condizioni sempre più vergognose in cui è tenuta da alcuni mesi la piazza monumentale di S.Stefano Quisquina: cestini stracolmi di spazzatura di ogni genere e, nelle circostanze, altri cumuli di cartoni per pizze, lattine di aranciate, bottiglie di birra, bicchieri di plastica, e frattaglie varie di una umanità ce certamente non ha appreso, nemmeno lontanamente, la lezione primaria del vivere civile. Dunque le prime colpe sono dell’incuria e della sporcizia generati dai nostri concittadini per primi. In secondo posto, ma solo in secondo posto, c’è anche l’incapacità da parte dell’Amministrazione comunale ad attivare una coerente e ciclica manutenzione ordinaria della piazza e della fontana (e ripeto, MANUTENZIONE ORDINARIA, in quanto un intervento straordinario di pulizia specialistica della fontana è già stato operato l’anno scorso e ne va dato atto. Inoltre mi si dice che i contenitori dei cestini vengono svuotati dalla SOGEIR solo una volta alla settimana, quando cioè è il turno l’indifferenziata. E’ evidente che questo prelievo settimanale (specie in periodo estivo) non è sufficiente per i ritmi di accumulo delle sporcizie, e i risultati sono questi.
La fontana inoltre, coperta di superfetazioni derivanti da sterco di piccioni e licheni è in uno stato pietoso e l’acqua della vasca è prossima  al colore  e all’odore della melma.
Cos’altro dire ancora? Forse sarebbe meglio, per noi cittadini, imparare in fretta la lezione civile dalle signore rumene, che probabilmente amano quella piazza più di noi. E se permettete uso un “noi” dal quale vorrei defilarmi subito perchè, personalmete, ad essere assimilato a quel “noi” stefanese che tratta il suo habitat come una porcilaia, non ci sto affatto, mi tiro fuori.

 

Alfonso Leto

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